U come Übermensch - Oltreuomo

Ma cos’è questa parola “Uomo” che con tanta facilità ci troviamo in bocca? Cosa descrive questo concetto? A ben pensarci è una parola che nella sua ovvietà, nell’essere così parte integrante del nostro sfondo impensato, raramente indaghiamo. Eppure è stranissimo perché, a seconda del contesto e di chi la pronuncia, indica miliardi di persone (indistintamente maschi e femmine, bambini adulti, di razze diverse), eroi/eroine estremamente coraggiosə in grado di influenzare il corso della storia (“il grande Uomo”) e persone comuni (“l’uomo della strada”).

E’ stranissimamente tra gli oggetti d’elezione sia dei poeti che degli scienziati, ma è anche venerato da chi -come me- si lascia infiammare troppo rapidamente da qualche ideale, possibilmente utopico.

Nietzsche, non per primo e seguito da moltə, fu profeta di un mondo futuro abitato da Oltre-uomini, finalmente liberi dalla schiavitù delle grandi astrazioni metafisiche come l’Uomo, la Storia, Dio, la Vita.

Gli Oltre-uomini diventati pienamente consapevoli della loro mortalità decidono di vivere a partire dal loro piacere, dal proprio corpo e dalle proprie emozioni. Si accorgono che le grandi astrazioni hanno colonizzato per secoli libri, università, tribunali, ospedali e infine la sfera personale di ognuno di noi.

La Gestalt si propone di risvegliare in allievə e maestrə un’attitudine da Oltre-uomo: carnalmente e situazionalmente impegnatə a cambiare il proprio mondo ed eventualmente il “Mondo”.